Un piatto povero e all’apparenza semplice. Una ricetta che deriva dalla classica tradizione della cucina regionale italiana.
Il nostro Golosone pensava gli si proponesse la “solita zuppa” e invece…
“In questo piatto, preparato al momento nella cucina del ristorante Toscano, è presente la tradizione gastronomica di ben tre regioni italiane, – racconta Golosone – quella lombarda, quella toscana e quella veneta. Un piatto che sa di casa, che coccola e protegge. Una zuppa ricca di gusto e con una densità invidiabile. Buona da mangiare e assolutamente genuina”.
Questa ricetta si rifà innanzitutto alla Toscana, dove il cavolo nero è molto utilizzato per le zuppe: molto conosciuta è infatti la ribollita (disponibile tutti i giorni nel menu del ristorante). La differenza tra i due piatti è legata agli ingredienti: invece del pane, per addensare è utilizzata la farina di mais, tipica della zona lombarda, mentre per dare gusto viene utilizzato lo speck affumicato di Sauris, che presenta un aroma meno forte rispetto al più famoso altoatesino.
Si inizia con il tagliare il cavolo nero a listerelle, facendolo cuocere nel brodo finchè si sfalda leggermente. Poi viene aggiunta la farina gialla a pioggia, avendo cura di mescolare bene per non creare i fastidiosi grumi. Infine, una volta cotta, è la volta dello speck: lo si taglia a listerelle e lo si aggiunge.
Gli altri segreti, custoditi gelosamente dai nostri chef, non ve li diciamo…venite ad assaggiare e scopriteli da voi!
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